Anche quest’anno si è voluto sottolineare con un segno, sobriamente fiorito, il messaggio offerto dalle letture proclamate nelle domeniche di Quaresima dell’anno B.
Il tema è quello dell’alleanza tra il Dio di Israele e il suo popolo, che Cristo renderà perfetta con la sua Pasqua: passione, morte, resurrezione e dono dello Spirito.
È alleanza quella conclusa tra Dio e Noè (I dom, Gen 9, 8-15); quella stipulata con Abramo (II dom, Gen 22); quella riproposta in Gesù, nuovo e definitivo Tempio di Dio (III dom, Gv 2, 13-25); quella rinnovata ancora e sempre dopo ogni infedeltà (IV dom, 2 Cr 36); quella scritta nel cuore (V dom, Ger 31, 31-34)
Si è realizzata una composizione doppia: una più fiorita e alta, una più piccola dove i fiori sono quasi soffocati da rami brulli. Per fare alleanza ci vogliono due contraenti: nel caso dell’alleanza divina uno – Dio – è prodigo di vita e di pienezza, l’altro – l’uomo – fa fatica a fiorire e continuamente rischia di farsi soffocare dai rovi.
L’amore preveniente di Dio non si arrende e continuamente rinnova la sua alleanza giungendo a donare il Figlio, perché gli uomini diventino figli: le due composizioni sono unite da rami e radici.
Il colore di fondo è il viola che ricorda l’impegno necessario per giungere ad una vera conversione.
Il verde dice che Dio non fa perire l’uomo che spera e crede.
Il rosa della IV domenica esprimerà la gioia che scaturisce dal Vangelo, «la luce è venuta nel mondo» (Gv 3,19), preannunciata dall’antifona d’inizio che ci accoglie con le parole di Isaia: «Rallegrati, Gerusalemme…Esultate e gioite voi che eravate nella tristezza».