Nell’arte cristiana, Cristo risorto è raffigurato, sui portali delle chiese e sugli amboni, dentro una forma ovoidale simile a una mandorla.
La mandorla, ottenuta da due cerchi dello stesso raggio che si intersecano e che rappresentano il divino e l’umano, è simbolo del mistero di Cristo che nasconde la natura divina in quella umana, come il frutto della mandorla è racchiuso nel guscio.
Inoltre la nota amara della mandorla è simbolo della croce, mentre quella dolce della resurrezione.
La sabbia e l’anfora vuota e asciutta ricordano i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto.
In modo significativo si è scelta l’anfora con la quale si porta l’acqua in occasione dei battesimi e che, per tutta la quaresima, non saranno celebrati fino alla notte di resurrezione in cui sarà benedetta l’acqua nuova, fonte di vita.
Il piccolo bouquet che domenica dopo domenica fiorisce all’interno della mandorla sottolinea il mistero celebrato.
I domenica: gli iris blu ci rammentano il cammino di conversione cui siamo chiamati.
II domenica: i fiori bianchi ci conducono sul monte Tabor, dove ci è donata una anticipazione di resurrezione.
III domenica: il rosso dei fiori evoca il roveto ardente.
Nella IV domenica, detta in Laetare, il rosa ci invita a rallegrarci e a rinvigorire i nostri passi incontro a Colui che è la vita.
Siamo quasi al termine della quaresima e ancora una volta il Vangelo della V
domenica ci chiede di interrogarci sul nostro cammino di conversione: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Non ci sono fiori, ma solo pietre.
Invochiamo ancora il Signore, perché ci doni un cuore nuovo, un cuore di carne!